È uno dei pochi chef che dice:
“non si fa così perché…”
Dopo aver insegnato cucina per 6 anni in ALMA (Scuola internazionale di cucina italiana) Paolo ha appreso l’arte di insegnare, cioè segnare dentro. Il suo metodo consiste in un rapporto generoso e di testimonianza diretta con l’allievo. Paolo si mette a disposizione e mette a disposizione ciò che sa e, soprattutto, vive e fa vivere la sua esperienza. Ogni sua competenza, ogni “segreto” e ogni punto di forza è donato interamente come ai suoi allievi, così al suo entourage. Chef Paolo entra in relazione con le persone con franchezza e apertura, rispettando sempre la storia, la sensibilità e la ricchezza umana che ciascuno gli porta. In questo approccio “maieutico”, in ALMA o nel lavoro pratico, Paolo non impone una visione univoca, non è interessato a far cucinare gli allievi come cucina lui, ma cerca di condurre i giovani alla loro essenza e alla loro verità. Il principio fondamentale è tirare fuori il vero cuoco che è in ciascuno, così come si “estrae” una statua dal marmo. Il vero cuoco si “forgia” liberando la sua natura e le sue potenzialità, sostenendolo nel metodo e nella tecnica, non ricoprendolo di cose inautentiche.