A causa di un’idea molto diffusa – forse un po’ cinematografica – che fa credere che per fare Cucina Italiana all’estero bisogna portarsi dietro l’orto di casa propria, hanno preso piede delle convinzioni che non rispecchiano ciò che succede tra le mani e sulla tavola di Chef Paolo Amadori. Paolo è convinto che ci siano ingredienti unici e irripetibili di cui per primo si fa portavoce e valorizzatore (es: Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano), ma non è questa l’ossatura di ciò che può o non può definirsi cibo italiano.
L’Italia ha la grande capacità, riconosciuta in tutto il mondo, di sapersi adattare e questo aspetto riguarda anche le materie prime. Si può fare cucina italiana al 100% in Francia, senza portarsi dietro valigie con cavoli e zucchine. Si può fare cucina in perfetto stile italiano con ingredienti locali che non hanno nulla da invidiare a quelli nativi. L’abilità che fa davvero la differenza sta nell’interpretazione: sapere cosa, come e quando va trasformato ciò che si può trovare dappertutto.